Paquio Proculo, vuoi quei kiwi?

Paquio Proculo e la moglie

Paquio Proculo: cos’è, uno scioglilingua?

In realtà l’affresco ritrae il panettiere Terentius Neo (come rivela l’iscrizione graffita all’interno della casa) e non Paquius Proculus, come si è erroneamente ritenuto per lungo tempo.
I due coniugi si fanno ritrarre come raffinati benestanti, colti e alla moda ma… nonostante posa, monili e abbigliamento sembrino indicare che l’uomo si occupasse di attività pubbliche o culturali e la donna dell’amministrazione della casa e degli affari, ahimè, i tratti somatici (resi dall’autore con voluta fedeltà) tradiscono la provenienza provinciale dei due parvenus – probabilmente Sanniti – che, conquistato il benessere economico, ambiscono a mascherare le proprie umili origini e a entrare a pieno diritto nella buona società. Due borghesi ante litteram, insomma… ;-)

Ma dove siamo?
A Pompei, ai piedi del Vesuvio, nella città sommersa dall’improvvisa pioggia di cenere, polvere e lapilli che l’hanno cristallizzata nel 79 d.C.
U
na Pompei riemersa e che, insieme a Ercolano, Stabiae e Oplonti, resta una delle migliori testimonianze della vita romana, nonché la città di quell’epoca meglio conservata.

Curiosità

Il rosso pompeiano era giallo ocra, è il CNR a dirlo!

Già, quella tonalità di rosso tendente al mattone che caratterizza i siti archeologici campani, in origine era giallo ocra. A dirlo è una ricerca condotta da Sergio Omarini dell’Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle ricerche (INO-CNR) di Firenze: il rosso pompeiano, in realtà, è il frutto dell’azione dei gas eruttivi sulle pareti delle ville di Pompei e dintorni. Tutta colpa del Vesuvio, ancora una volta…
Ecco le fonti del nostro relata referoqui, quod o quibus. Dove preferisci :-D

Cinema

Il tema della devastante eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 d.C. ha interessato non pochi registi, sin dai primi anni del Novecento. Tra tutti, ricordiamo:

Mostre

 

#LEINONSACHISONOIO